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Il
Comune? Campione di mutui. Sono 64, infatti, i mutui che gravano
sull'amministrazione comunale, per le opere più diverse, dal
rifacimento delle strade comunali, all'edificazione di nuove opere
pubbliche per finire con l'acquisto di immobili. Una «massa» di
obbligazioni pari a più di dieci milioni di euro, circa venti
miliardi di vecchie lire. L'intenzione degli amministratori di
Palazzo dei Domenicani, ora, è quello di rinegoziare i mutui,
sulla base di una previsione dell'ultima finanziaria e di una
legge del 2001, nonché sulla considerazione che alcuni di quei
prestiti sono stati contratti tempo fa, quando i tassi erano più
alti di quelli attuali. In una delibera approvata l'altro ieri,
quindi, la giunta comunale ha deliberato di iniziare le procedure
per estinguere i debiti che attualmente l'amministrazione ha
contratto con la Cassa depositi e prestiti, ovvero l'ente
istituzionale che concede prestiti agli enti locali. I mutui
verrebbero poi rinegoziati o con la stessa Cassa depositi e
prestiti oppure con un istituto di credito privato. Su questa
strada, però l'amministrazione incontra l'obiezione di Alleanza
Nazionale, che per bocca del suo consigliere comunale, Claudio
Bastianutti, solleva una serie di dubbi sull'operazione, che
definisce «una porta aperta in una stanza buia». Per l'esponente
di An, infatti, si tratta di «una delibera fumosa, che decide di
abbandonare la strada vecchia, senza indicare quale sia la strada
nuova». In particolare, per Bastianutti, «la Cassa depositi e
prestiti è un ente istituzionale che dovrebbe agevolare gli enti
locali: possono le banche fare agevolazioni migliori? Tra l'altro
si andrebbe a rinegoziare mutui contratti anche pochi mesi fa: ora
non sono più convenienti?». Ai dubbi e alle obiezioni del
consigliere di An risponde il vicesindaco con delega al Bilancio,
Gabriele Caputo, che specifica che la delibera adottata serve
innanzitutto ad attivare le procedure, quindi non decide quali
siano gli istituti bancari con i quali i mutui saranno
rinegoziati. «Non escludo - dice Caputo - che alla fine i mutui
rimangano alla Cassa depositi e prestiti a tassi, però,
agevolati». Caputo spiega che, «con il meccanismo consigliato
dall'ultima finanziaria, e quindi non immaginato
dall'amministrazione di Casarano», il Comune può estinguere i suoi
mutui grazie ad un accordo con una banca a cui poi lo stesso
Comune verserà a rate l'importo, avendo però rinegoziato sugli
interessi. Un meccanismo complicato che però, secondo il
vicesindaco e titolare del bilancio «consentirà sicuramente un
risparmio, visto che i tassi di interesse oggi sono più bassi di
quanto fossero diversi anni fa quando i mutui sono stati
sottoscritti». Caputo, comunque, non esclude che alla fine
l'amministrazione possa semplicemente riattivare i mutui con la
Cassa depositi e prestiti «purché, però, i tassi siano stati
rinegoziati» e specifica che l'operazione potrebbe riguardare solo
i mutui più vecchi «in base ad una selezione basata sulla
convenienza per le casse comunali».
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