Da
dimora nobiliare del 1500 a «clinica della tecnologia» del
ventunesimo secolo. Il futuro di Palazzo D'Elia, uno dei
gioielli architettonici di
Casarano, è scritto nel Progetto integrato territoriale 9
sul tessile - abbigliamento - calzaturiero. Nei giorni
scorsi la giunta comunale ha dato il via libera alla
richiesta di finanziamento alla Regione Puglia per la
ristrutturazione dello storico palazzo del sedicesimo secolo
che ospiterà una delle più importanti previsioni del Pit: il
Polo tecnologico, uno dei tre centri previsti in Puglia dal
piano regionale per la ricerca e lo sviluppo tecnologico.
Secondo il progetto presentato dal Comune per il bando
regionale in scadenza il 31 gennaio, il restauro del palazzo
costerà 2.300.000 euro, ma il Polo tecnologico, come
previsto all'interno del Pit, sarà gestito da una società
mista con un investimento pubblico - privato di quasi
quattro milioni di euro (3.855.546 euro, per la precisione)
e la partecipazione di enti pubblici, come l'Università di
Lecce, e privati come il consorzio Copac, che opera nel
settore economico del Tac. A cosa servirà, nella pratica, il
Polo tecnologico? La «ragione sociale» della struttura sarà
quella di canale di comunicazione tra le imprese del
territorio del Pit 9 e gli enti di ricerca e sviluppo
tecnologico. Sono previsti, quindi, seminari periodici
rivolti ai manager per aggiornarli sulle più moderne
invenzioni sia in fatto di materiali che di processi di
produzione e di commercializzazione, ma anche visite dirette
di esperti nelle ditte interessate per analizzarne il
modello organizzativo e produttivo e poi suggerire
miglioramenti. Una specie di «medico dell'innovazione»,
quindi, che effettuerà anche «visite a domicilio», ma che
funzionerà anche nel senso inverso. L'altra importante
funzione del Polo tecnologico, infatti, sarà quello di
trasmettere a università e enti di ricerca le richieste
delle aziende: l'intenzione è quella di aiutare la teoria ad
essere vicina alla pratica, dando risposte alle domande di
innovazione che, in un momento di crisi strutturale del Tac
può essere la chiave vincente per battere la concorrenza
internazionale. Nelle previsioni del Pit il Polo tecnologico
nascerà all'interno del Cisi, nella zona industriale
casaranese, ma una volta costituito sarà libero di
traslocare; e l'intenzione del Comune è quella di ospitarlo
nel «salotto buono» della città: Palazzo D'Elia